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AMORE E PAURA, DOLORE E PIACERE

Aggiornamento: 1 mag 2020

Di Caterina Civallero

“Gli indiani Pueblo mi dissero che tutti gli americani sono pazzi.

Naturalmente ne fui stupito e chiesi perché.

Risposero: «Bè, dicono che pensano con la testa.

Nessun uomo sano di mente pensa con la testa...» ”.

C. G. Jung

“È la nostra luce, non la nostra ombra, quella che ci spaventa di più.” Nelson Mandela

“Ho individuato che esistono sostanzialmente due sentimenti: l’amore e la paura, ed esistono due emozioni primarie a sostenere tutte le altre: il dolore e il piacere.

Nella vita si agisce, a volte alternativamente, sotto la spinta di uno dei due sentimenti muovendosi verso il piacere o il minor dolore possibile. Le sensazioni che associamo alle nostre esperienze tracciano un solco profondo nella nostra anima e in esso scivola il nostro passo delineando un vero e proprio percorso. Tendiamo a ripetere schemi e tragitti conosciuti non per cocciutaggine, ma per eccesso di zelo e cura. Ripetiamo sempre la stessa strada per muoverci da una situazione all'altra perché è l’unica strada che conosciamo, oppure la più facile, anche se paradossalmente mai la più breve o la più semplice. Solo il protrarsi e il ripetersi dei dolori e dei dispiaceri, il passare da un errore all'altro, e l’aver conosciuto in essi il comune denominatore, dell’abitudine ad agire sempre allo stesso modo, riescono a rompere lo schema.

Con l’arrivo della consapevolezza come per incanto si innesca una sorta di rifiuto a ripetere, e per la legge del rigetto consapevole anche uno solo degli elementi soliti viene individuato e ripudiato. Ecco giungere dal nulla nuove possibilità, vie di fuga, alternative, prospettive. Solo l’esperire e l’esperire sofferto ci insegna a trovare strade nuove e ci salva dal reiterare perpetuo e ciclico che, come per ovvia conseguenza, segue la nostra vita come un genitore troppo apprensivo.

Ma mi rendo conto che non sia facile.

Per cambiare occorre fare un grande atto di fede. Bisogna credere e volere cambiare. Bisogna averne abbastanza. Un salto nel buio, fatto anche solo una volta, spinti dalla curiosità o dalla disperazione, può innescare un nuovo modus vivendi”.


Tratto dal mio romanzo MADAGASCAR un viaggio per liberare due cuori, Pag 215-216





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